Mallet Stevens sedia in metallo laccato - design d'autore
Sedia impilabile con seduta e schienale in lamiera laccato nero opaco oppure con Seduta imbottita rivestita in ecopelle.
Colori seduta in Lamiera: Nero Opaco (colore originale), oppure del colore RAL desiderato. Finitura disponibile anche lucida su richiesta.
Colori seduta con cuscino: Giallo, Rosso, Nero, Bianco.
Riedizione Robert Mallet Stevens 1930
Dimensioni cm. L 44 - P 51 - H 82 schienale - H 44 seduta.
Struttura in tubo ferro diametro mm 25x1,5.
Confezione da 2 pezzi.
I colori a video possono non essere del tutto corrispondenti alla realtà.
Consigliamo di scegliere il colore RAL desiderato dal sito https://www.coloriral.it/
Anche lo stesso RAL può avere una corrispondenza cromatica diversa a seconda del materiale verniciato.
Questo prodotto viene realizzato con la massima cura ai dettagli, alla resistenza dei materiali e alla qualità delle rifiniture, per costruire ogni volta un pezzo unico.
Le lavorazioni vengono realizzate da esperti artigiani, che attraverso la loro professionalità, sono alla base dei prodotti di qualità del made in Italy.
Questo prodotto viene spedito con imballo in gabbia di legno.
Particolarmente adatto e consigliato per arredamento contract di ristoranti, bar, agriturismi, uffici, strutture ricettive.
Prodotto realizzato in Italia
Per questo prodotto, grazie alla produzione artigianale ed italiana,
siamo in grado di fornire eventuali pezzi di ricambio
in modo da garantire un’ottima qualità nel tempo.
*salvo aggiornamenti tecnici di produzione.
Robert Mallet Stevens
(Parigi, 24 marzo 1886 – Parigi, 8 febbraio 1945)
Fu un architetto e designer francese, influenzato dall'architettura di Josef Hoffmann e della Secessione viennese, si mise rapidamente in luce durante i suoi studi presso l' École Spéciale d'Architecture di Parigi, difendendo una visione moderna e razionale di architettura e diplomandosi nel 1910.
Dopo essere stato un disegnatore di mobili e scenografo cinematografico per una ventina d’anni, intraprese appunto la carriera di architetto a metà degli anni venti, lavorando per una clientela esclusivamente privata, con pochissime eccezioni, come la caserma dei pompieri a Parigi.
Fu tra i fondatori dell’Union des Artistes modernes (UAM) nel 1929, assieme a Francis Jourdain, René Herbst ed altri. Il movimento si basava su di una purezza di linee e di forme, nettamente in opposizione con il decorativismo dell’Art Nouveau e che successivamente confluì nel movimento moderno internazionale.
Durante il regime di Vichy si rifugiò con la famiglia nel sud-est della Francia, a Penne d’Agenais (Lot et Garonne).
L’importanza della sua opera di architetto è stata riconosciuta solo dopo la sua morte, quando ormai la maggior parte delle sue opere erano state lasciate all’abbandono (come Villa Cavrois).
Fu un architetto curioso e polimorfo, attivo in vari settori per l’industria e per il commercio, ad esempio nel design delle vetrine dei negozi.
Da queste esperienze ha mantenuto un innovativo concetto di illuminazione che ha trattato come materiale a sé stante. In parallelo a questo ha designato l set di una ventina di film, tra cui L’Inhumaine (1924) e Le Vertige (1927), sviluppando così una propria visione del design d’interni, come messa in scena dalla psicologia dei personaggi.
La mostra del 1925 ha messo Mallet - Stevens sotto la luce dei riflettori: l’architetto ha firmato diversi padiglioni e strutture, che si distinsero per la loro modernità, come i padiglioni turistici. Il suo nome e il suo lavoro sono rimasti essenzialmente legati alla borghese architettura domestica.
Tra il 1923 ed il 1928 ha progettato una villa per il conte di Noailles a Hyères e contemporaneamente progettò un complesso residenziale che porta il suo nome, nel sedicesimo arrondissment di Parigi. Villa Cavrois, costruita tra il 1929 ed il 1932, segna il culmine del suo pensiero.
Grazie alla fiducia che in lui riposero Paul e Lucie Cavrois, Mallet Stevens creò un capolavoro, sia per quanto riguarda la progettazione che per la costruzione, oltre che per il suo interno, il suo arredamento ed il parco.
Il lavoro di Mallet Stevens fu prettamente incentrato sull’architettura moderna, lo testimoniano anche le sue numerose opere scritte a difesa dei risultati dei suoi contemporanei.
Lo stesso impegno lo impiegò anche nella creazione dell’Union des Artistes Moderne (1929) e per la rivista L’architecture d’aujourd’hui, che l’artista ha appunto contribuito a fondare e nella quale ha ricoperto un ruolo importante.
A cavallo del 1930, Mallet Stevens era, con Le Corbusier, uno degli architetti più noti.
Nonostante la sua importanza nella costruzione del moderno pensiero architettonico, il suo lavoro cadde a poco a poco nell’oblio dopo la sua morte nel 1945.